Riccardi

Riccardi Gian Carlo

Gian Carlo Riccardi nasce a Frosinone il 21 ottobre 1933. È stato un artista capace di attraversare molteplici campi espressivi dell’arte come il teatro, la pittura, la scultura, la scrittura e la musica. Gian Carlo Riccardi è stato definito dal critico d’arte romano Enrico Crispolti un “artista multimediale” per la sua versatilità e la sua capacità di muoversi agilmente tra i diversi ambiti creativi, resistendo a ogni tentativo di classificazione a correnti o movimenti precisi. Riccardi ha esordito negli anni ‘60 come caricaturista per riviste di satira politica come La Tribuna Illustrata, Il Travaso delle Idee, Simplicissimus e contestualmente ha lavorato presso la Rai come assistente dello scenografo Carlo Cesarini da Senigallia.

Discepolo di Toti Scialoja, Mario Rivosecchi e Peppino Piccolo, ha completato la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Roma diplomandosi in Scenografia e poco tempo dopo in Regia Teatrale e Cinematografica al Centro Sperimentale di Roma. Riccardi ha collaborato contemporaneamente con i principali esponenti dell’Avanguardia Teatrale Romana degli anni ‘60, come Carmelo Bene, Memè Perlini, Pino Pascali, Mario Ricci, Giancarlo Nanni, Filippo Torriero e contribuito alla fondazione del Teatro La Fede, a Roma, sede del Gruppo Space Re(v)action e del Gruppo Teatro Laboratorio Arti Visive a Frosinone. Durante gli anni ‘70 e ‘80 ha frequentato artisti e scrittori come Alberto Moravia, Cesare Zavattini, Libero De Libero, Umberto Mastroianni e Mario Lunetta. Le opere pittoriche e grafiche, eseguite da Riccardi dagli anni ’50 agli anni ’70, spesso si focalizzavano su tematiche come l’infanzia, la memoria e l’ironia, popolate da figure come amanti, frati e clown. 

Tra gli anni ’80 e ’90 la sua arte si è indirizzata verso l’astrattismo e l’uso di materiali diversi, combinati attraverso tecniche di ready-made e collage. Nello stesso periodo l’artista si distingue per la realizzazione di installazioni originali chiamate “Stanze”, eseguite con materiali semplici e di recupero, come legno e ferro che rievocano ricordi personali e collettivi. Negli ultimi anni della sua vita, la produzione artistica di Riccardi sembra riprendere le tematiche dell’infanzia, esplorando e recuperando un linguaggio artistico elementare, ma al tempo stesso ricco di significato. I suoi lavori sono stati esposti in occasione di personali e collettive in Italia e all’estero. Gian Carlo Riccardi è stato, inoltre, autore di testi di prosa, di poesia e di sceneggiature. È scomparso nella sua città natìa il 7 febbraio 2015 all’età di 81 anni. Di lui si sono occupati ed hanno scritto critici e scrittori come Angelo Maria Ripellino, Elio Pagliarani, Nello Ponente, Vito Riviello, Giovanni Gigliozzi, Filiberto Menna, Domenico Purificato e André Pieyre de Mandiargues.