Sexto – Giuseppe Canegallo
Nato a Genova Sestri Ponente il 2 febbraio 1892. Ha compiuto i suoi studi a Genova all’Accademia Linguistica. Ha ordinato numerose mostre personali in Italia ed all’estero: a Genova nel 1920, nello stesso anno a Roma e a Parigi nel 1925. Tratta la figura in vaste composizioni di carattere filosofico,
dove sono contemplati i bisogni primordiali dell’uomo, ed in altre tele, simboleggianti vari momenti della vita umana. La sua tecnica è una delle più originali che si sian viste nell’arte italiana. Le sue figure si muovono in una atmosfera ritmica di onde che rendono le tele più fantasiose, più
sognate di quello che in realtà siano.
Già in un’opera eseguita nel 1912, “Bambini che pescano”, risolta, pittoricamente, in maniera vicina al Luxardo, il Canegallo dimostrerà una chiara tendenza ad assimilare i dettami del divisionismo. Ciò si concretizzerà nell’esecuzione del dipinto “Ragazzo ardimentoso” eseguito con una tecnica divisionista a puntini.
Nel 1915 realizzerà l’opera “Carnevale”, dove appaiono chiari i riferimenti alla pittura di Cominetti e Nomellini. In questo dipinto il colore, a puntini, si dispone in maniera concentrica, anticipando quelle che saranno le sperimentazioni future dell’ artista. L’incontro per lui determinante avvenne a Milano nel 1914, dove conobbe il pittore Romolo Romani. Come lui, Canegallo organizzerà l’esecuzione della sua opera in cicli e passerà aduna pittura simbolico-scientifica, basata su schemi geometrici, tendente ad approfondire lo studio delle irradiazioni della luce.
Fra le sue principali esposizioni ricordiamo quella di Roma nel 1920, dove presenterà 50 opere presso il foyer del teatro Argentina. Tale mostra verrà, poi, ripetuta nello stesso anno a Genova, presso il Teatro Carlo Felice.
Esporrà nel 1925 a Parigi, Galerie La Boetie.