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Ferro Italo

Nasce a Torino il 18 marzo 1880 da Carlo, di professione bancario, e da Scolastica Pia. Dopo aver frequentato le scuole tecniche del collegio di Chivasso, si diplomò nel luglio del 1894 e si iscrisse all’Accademia Albertina, dove terminò gli studi nell’ottobre del 1899. E’ in questo periodo che viene notato da Cesare Grasso che lo prese sotto la sua protezione.

Cesare Ferro ha seguito le lezioni del pittore Giacomo Grosso presso l’Accademia Albertina di Torino, dove si forma a partire dal 1894, qui fu poi nominato docente nell’anno accademico 1909-1910, e divenendone in seguito presidente. Inizio’ la sua carriera alla Promotrice delle Belle Arti di Torino nel 1898 e tre anni piu’ tardi espone al Circolo degli Artisti, a questa esposizione partecipo’ fino alla sua morte. Da questo momento inizia una serie di mostre in Italia e fuori, e’ presente a Livorno, Roma, Pitroburgo (con un suo quadro), Parigi, nel 1903 prese parte alla V Biennale di Venezia dove fu presente anche nel 1905, 1910, 1920, 1922 e 1926. E’ nel 1904 che parte per la prima volta per il Siam dove decorò il palazzo reale di Bangkok precedendo di pochi anni l’arrivo di G. Chini: suoi sono gli affreschi di alcune sale, i dipinti con scene mitologiche locali, tra i quali un grande quadro ad olio con la Leggenda delle Kimara, realizzo’ disegni per servizi da tavola in porcellana e per il conio di alcune monete. Il soggiorno nel Siam, si prolungo’ fino al 1907 e arricchì l’arte di Cesare Ferro di nuove suggestioni culturali, senza però modificarne sostanzialmente lo stile.

Al ritorno a Torino dal primo viaggio in Siam, il Ferro fu unanimemente riconosciuto vincitore del concorso di disegno di figura all’Accademia Albertina, ma la nomina non ebbe luogo. Solo dal 1ºapr. 1910, su proposta del Consiglio accademico, fu nominato professore aggiunto al corso di pittura dell’Accademia.
In occasione dell’esposizione di Torino del 1911, gli fu chiesto di lavorare nel Padiglione del Siam, dove ha realizzato i dipinti decorativi nella sala principale. In Siam aveva realizzato bozzetti, disegni, acquerelli e ne presentò novantasei, dall’intensa policromia e ravvivati dall’uso dell’oro all”Esposizione per documentare la vita in tutti i suoi aspetti, dieci sono ora alla Galleria civica d’arte moderna di Torino, altri in collezioni private. Il padiglione Siamese si allontano’ completamente dall’architettura generale della Fiera, mantenendosi su un tono marcatamente esotico. Questo progetto fu studiato in Bangkok, negli uffici del Dipartimento Lavori Pubblici dagli architetti Annibale Rigotti e Mario Tamagno. Si ispiro’ all’architettura dei wat, i monasteri siamesi, con grandi tetti policromi, nel cosiddetto stile binculare e con la cupola dorata (phrachady). Il padiglione aveva una lunghezza totale di 65 metri ed un’altezza di 45. Il padiglione era composto da tre spazi chiusi e tre gallerie aperte. La costruzione del Padiglione è stata intrapresa dal Previgliano. La Mostra del Siam attiro’ l’attenzione di tutti i visitatori dal momento che portava l’eco della vita e della civiltà delle regioni misteriose e suggestive d’Oriente.
Continuo’ a lavorare anche durante la prima guerra mondiale, pur partecipando attivamente al conflitto. a questi anni risalgono ritratti e paesaggi.

Nel 1922 fu nominato professore di disegno, fino a quel momento aveva mantenuto l’incarico di professore aggiunto al corso di pittura.Nel 1924 tenne in accademia un corso di affresco.
Il Ferro tornò nel Siam nel 1925, quando realizzò opere di decorazione per il principesco palazzo Norashing di Bangkok e vari ritratti, tra i quali quelli di alcune ballerine di corte come Me Ciani, la ballerina della regina e il ritratto della regina madre, Swang Wedona.
Tornato in patria da questo viaggio fu insegnante di tecnica dell’incisione dal 1928 al 1933 e ricoprì l’incarico di presidente dal 1930 al 1933.
Nel periodo che va dal 1929 al 1931 esegue gli affreschi per la Riccardi Candiani a Neive di Cuneo: Crocefissione, Noli me tangere, Adorazione dei magi e Deposizione.
Nnel 1931 fu incaricato dal podestà di Imperia di decorare il grande salone di ricevimento del palazzo comunale, dove il Ferro dipinse ad affresco personaggi illustri e figure allegoriche.

Morì a Torino il 15 marzo 1934, e fu sepolto a Usseglio.