Pagliarani Elio
Pagliarani, Elio. – Poeta italiano (Viserba, Rimini, 1927 – Roma 2012). Ha lavorato nel mondo editoriale ed è stato critico teatrale del quotidiano Paese sera (1968-87). Dopo Cronache e altre poesie (1954) ha pubblicato: Inventario privato (1959); La ragazza Carla (nel Menabò di letteratura, 1960, e in volume, col tit. La ragazza Carla e altre poesie, 1962); Lezione di fisica (1964; nuova ed. Lezione di fisica e fecaloro, 1968); Rosso corpo lingua (1977); Esercizi platonici (1985); Epigrammi ferraresi (1987); La ballata di Rudi (1995); Epigrammi (2001); Tutte le poesie 1946-2005 (2006).
È stato tra i principali esponenti della neoavanguardia (comparendo tra l’altro nell’antologia I novissimi, 1961), all’interno della quale ha occupato tuttavia una posizione autonoma e personale. La sua poesia, non priva di toni populistici e crepuscolari, nasce dalla cronaca e dalla vita quotidiana; prosa, inserzioni dialettali, collages di vario tenore sono gli ingredienti del suo stile. Curatore con W. Pedullà dell’antologia I maestri del racconto italiano (1964), autore con G. Guglielmi di un Manuale della poesia sperimentale (1966), P. ha anche pubblicato testi teatrali (Le sue ragioni, 1960; La bella addormentata nel bosco, 1988) e ha raccolto nel volume Il fiato dello spettatore (1972) alcuni dei suoi scritti sul teatro. Ha fondato e diretto la rivista di letteratura e informazione Periodo ipotetico (1970) e il semestrale letterario Ritmica (1988).
ALCUNE POESIE DELL’AUTORE
da Inventario Privato: Che ci portiamo addosso il nostro peso lo so, che schermaglia d’amore è adattamento, guizzo, resistenza necessaria perché baci la nostra storia i nostri uomo-donna non solo all’ombra dei parchi l’imparo ora, forse. Oh, ma scompagina come il vento freddo di viale Piave i giorni scorsi, e spaura, quanto di me non solo porto sulle spalle, ma mi tocca travasare adattare al tuo fusto flessibile e scontroso. Io che speravo necessario e sufficiente solo il fiore che affiora, tocco con le carezze oltre che il tuo fusto flessibile lo specchio la certezza di come sia insufficiente il mio amore per la tua capacità di comprenderlo, per la tua capacità di comprenderlo come sia immane il mio bisogno d’amore. T’ALIMENTA LA GIOIA T’alimenta la gioia perché divampi col tuo sorriso il volto: è pura gioia che riscatta il marchio del pallore il sangue cittadino, dà vigore di fuoco alla tua vitalità. Quante ore d’ufficio e quanti giorni in questi anni d’ufficio fanno il totale della giovinezza ? Non so quanta saliva ha da secernere la ragazza incollando francobolli, so che cosa bruci per tenere in luce te soave e i capricci. BASTA CHE TI SFIORI Basta che ti sfiori nella nuca un momento con gli occhi quando brillano i bambini si voltano a guardarti avvertono la tua presenza. TI DICEVO AL TELEFONO Ti dicevo al telefono(di cui più mi prendono le pause, gl’imbarazzi docili, e se ci udiamo respirare) ti dicevo al telefono un amore che urge, e perché. E’ DIFFICILE AMARE E’ difficile amare in primavera Come questa che a Brera i contatori Geiger denunciano carica di pioggia Radioattiva perché le hacca esplodono Nel Nevada in Siberia sul Pacifico E angoscia collettiva sulla terra Non esplode in giustizia. Potrò amarti dell’amore virile che mi tocca, e riempirti se minaccia l’uomo sé nel suo genere ? O trasferisco in pubblico stridore che è solo nostro, anzi tuo e mio ? RARO E CARO MOTO Raro e caro moto d’amore verso di me la tua speranza che io ti conoscessi in trasparenza e sapessi tradurtelo. sei rimasta delusa e giustamente; io presuntuoso e soprattutto insufficiente: ma tu che hai fatto perch’io ti conoscessi ? E’ GIA’ AUTUNNO E’ già autunno, altri mesi ho sopportato senza imparare altro: ti ho perduta per troppo amore, come per fame l’affamato che rovescia la ciotola col tremito.
(English)
Elio Pagliarani (25 May 1927 – 8 March 2012) was an Italian poet and literary critic, who belonged to the avant-garde Gruppo 63 movemement. He was born in Viserba, near Rimini.
Pagliarani graduated in Politics Science at Padua, and in the 1940s he moved to Milan where he worked as a journalist and as a teacher. In the 1960 he moved to Rome. In the 1950 he worked for L’Avanti! and, from 1968, as theatre critic for Paese Sera.
His most renowned work is the experimental poem “La ragazza Carla”, published in 1960. Pagliarani’s poems usually deal with realist themes, such as work, economics, and the lower classes.
In 1971 he founded the magazine Periodo Ipotetico, and later he also worked for Nuova Corrente. Starting in 1988 he was editor-in-chief of the poetry magazine VIDEOR. La ballata di Rudi won the Viareggio Prize for poetry in 1995. He died in Rome in 2012, aged 84.