Mazza Armando
Palermo 1884 – Milano 1964
Frequenta gli studi classici a Palermo. Si trasferisce a Milano per seguire il corso di recitazione condotto da Luigi Monti.
A Roma stringe amicizia con Boccioni, Altomare, Folgore, Corazzini e altri ancora. Inizia così la sua partecipazione alle serate futuriste, dove con la sua imponente presenza fisica e la sua potente dizione, diventa uno dei protagonisti più ammirati, ma anche più contestati dal pubblico borghese.
A Milano fonda le riviste “Comoedia” e “Il nuovo teatro”, e a New York “La nuova Italia”, in collaborazione con lo scultore e poeta Ruotolo. Tornato in Italia comincia a collaborare come pubblicista a numerose testate giornalistiche, e nel dopoguerra fonda “I nemici d’Italia” e “Grand’Italia”, riviste apertamente e violentemente antisocialiste. È inoltre direttore di numerosi giornali nel Nord Italia. E autore di poesie parolibere e di liriche tra le più belle del movimento futurista. È il primo a sottolineare le possibilità liriche della cartolina postale, anticipando così l’Arte Postale.
Le sue prime poesie mostrano un’influenza ancora simbolista, poi dissolta a favore delle tematiche e della poesia futurista, infine la sperimentazione si concentra sul gioco tipografico, fino a spingersi ad un’intelligente manipolazione della parola. Anche le poesie degli anni Cinquanta, lontane dalle sperimentazioni parolibere, testimoniano una sottile sensibilità poetica.